Pietro Piga
(Nuoro 1871 - 1960)
Analfabeta
e pastore dall’età di sei anni Pietro Piga rappresenta l’esempio
emblematico di intere generazioni di giovani barbaricini che furono
costretti, per bisogno, a rinunziare alla scuola e dedicarsi alla cura
del bestiame sui pascoli.
Tra le
opere del poeta particolare rilevanza assume “S’istoria de
unu pizzinnu pastore nugoresu”, opera biografica in 76
ottave, che è stata raccolta e data alle stampe nel 1955 dal figlio del
protagonista e qui riproposta integralmente. La vicenda narrata riveste
anche un importante valore sociologico in quanto evidenzia una
situazione ambientale abbastanza comune nelle montagne sarde del tempo
che, in parte, non è di tantissimo dissimile da come, in certe zone
dell’isola, ancora oggi si presenta a distanza di circa un
secolo. L’opera, racconta infatti le vicende vissute del protagonista
che assiste all’omicidio nell’ovile di un servo pastore ed al terrore
del ragazzo che, per paura, non rivela il nome dell’assassino da lui
riconosciuto. Solo dopo molto tempo il ragazzo troverà il coraggio di
confidarsi e a raccontare tutto al padre che denuncia immediatamente il
delinquente facendolo arrestare. L’assassino viene processato e
condannato. Storia esemplare di paura, omertà, coraggio ed onestà che
insegna ancora tanto e tanto dice sulla vera caratteristica dei pastori
sardi.
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