Sa scomuniga de
predi Antiogu
arretori de
Masudhas
Poemetto
satirico – umoristico anonimo scritto in metro vicino “a sa
repentina” in lingua marmillese dell’area Mogoro – Masullas
estremamente diffuso in tutta la Marmilla.
Il componimento è una lunga predica fatta da Padri Antiogu, parroco di
Masullas, dedicata agli ignoti ladri che hanno rubato il suo bestiame.
In questi versi Padri Antiogu, espressione della cultura paesana,
scomunica ufficialmente (usando le formule latine, unici versi non in
sardo) i malfattori e condanna i vizi e i peccati della sua comunità,
dai giovani agli anziani.
La prima edizione stampata del poema risale al 1874, ad opera dalla
tipografia del Corriere di Sardegna in Cagliari, su un foglio destinato
al pubblico popolare. La composizione della poesia risale però a molti
anni prima, ed è probabilmente databile intorno al 1850 periodo di
grande polemica nell'isola da parte del clero per l'abolizione delle
decime a cui "Sa scomuniga" fa riferimento.
Gramsci, che ne sollecitò alla mamma l'invio in carcere con una lettera
del 27 giugno 1927, giudicava Sa scomùniga de Predi Antiogu
carica di "umorismo fresco e paesano".
E Wagner, il padre della Linguistica sarda, tradusse in tedesco e
pubblicò in Germania il capolavoro nel 1942, nella varietà campidanese
del sardo e nel contempo in grafia fonetica, favorendone la diffusione
presso gli studiosi nelle università del mondo. Wagner giudicò Sa scomùniga - un
capolavoro assai ricco di "vis comica irresistibile",
"un monumento psicologico, oltre che linguistico" -
Sa
scomùniga
conobbe numerose edizioni "popolaresche" curate per lo più da
tipografie artigiane di Cagliari, di Oristano e di Lanusei fino al
1925, quando il fascismo ne vietò ulteriori ristampe. Già "famosissima"
al momento delle prime pubblicazioni su stampa (con il titolo Famosissima
maledizioni de s'arrettori de Masuddas), questo capolavoro
anonimo era già noto e conosciuto in buona parte della Sardegna.
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